Chi siamo

Missione

In adesione e coerenza con i principi tracciati dal Sendai Framework for Disaster Risk Reduction (Assemblea Generale delle Nazioni Unite, 2015), REDI avvicina e riunisce ricercatori senior e junior, innovatori del settore pubblico e privato, rappresentanti delle comunità e cittadini, per raccogliere idee, dare priorità alle diverse esigenze, avanzare la conoscenza e proporre soluzioni innovative, promuovendone l’adozione, allo scopo di ridurre il rischio derivante dai disastri naturali e mitigare le loro possibili conseguenze.

Partner fondatori

REDI è un consorzio di ricerca che presenta una partnership aperta sotto l’egida del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. I partner fondatori sono l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Il Gran Sasso Science Institute (GSSI) e l’Università di Camerino (UNICAM).

L’azione che ha preceduto e promosso l’istituzione di REDI è stata la redazione di un instant book (Building Back Better. Idee e percorsi per la creazione di comunità resilienti), volto a raccogliere le riflessioni di alcuni ricercatori che si sono confrontati subito dopo il disastro del 2016.

Attività

Background

I disastri naturali (terremoti, alluvioni, siccità, tornado, incendi, etc.), provocano perdite immense in termini di vite umane, beni e proprietà. Affrontare i disastri non è solo una questione di edifici distrutti. Significa considerare la distruzione o l’interruzione dei legami, delle connessioni e delle reti socio-culturali delle comunità colpite. Le conseguenze dei disastri naturali sulla società sono:

  • lo sradicamento delle comunità, come risultato dell’abbandono delle terre d’origine e dell’interruzione delle pratiche sociali ivi radicate;
  • la rottura dei legami sociali e culturali, che si traduce in una minore fiducia individuale, collettiva e istituzionale;
  • l’impatto sul mercato del lavoro, con perdita di posti di lavoro e difficile trasferimento delle imprese, specialmente quando si tratta di eccellenze locali fortemente legate al territorio (e.g. reti di competenze specifiche, allevamenti localizzati in luoghi particolari, servizi turistici);
  • la distruzione e il danno al patrimonio culturale, e la perdita della memoria collettiva e della tradizione.

Ricerca, azione e innovazione volti alla riduzione del rischio di catastrofi (DRR, Disaster Risk Reduction), richiedono un significativo, ampio e profondo avanzamento della conoscenza, portato avanti nei diversi campi del sapere (e.g. pianificazione urbana e di paesaggio, scienze umane e sociali, scienze della terra, scienze della salute, scienze ambientali, ingegneria, geografia, etc.).

Il concetto di Building Back Better (BBB), promosso dal Sendai Framework for Disaster Risk Reduction (UNDRR, 2015), è un processo per ridurre gli effetti dei disastri naturali sugli edifici pubblici e privati, come pure sul patrimonio storico e culturale più in generale, un processo in cui sono cruciali non soltanto soluzioni meramente tecniche. BBB richiede una serie di competenze attraverso cui diversi stakeholders possano prendere l’iniziativa e agire per raggiungere i loro obiettivi, secondo le proprie risorse e capacità economiche, sociali e istituzionali.

Il coinvolgimento delle comunità colpite è di fondamentale importanza: un prerequisito per l’adozione di qualsiasi ‘soluzione’ che si dica innovativa. In linea con il paradigma della citizen-science, l’approccio adottato da REDI vuole promuovere l’abbinamento e l’interazione fra le analisi e le interpretazioni formalmente e numericamente descrivibili (geologiche, fisiche, storiche, socio-economiche, matematiche, ambientali, etc.), con le impressioni, i sentimenti e le aspirazioni delle comunità.

La coerenza, la convergenza e le sinergie fra soluzioni tecniche efficienti ed efficaci da un lato, e le visioni strategiche di medio-lungo periodo dall’altro, sono fondamentali per ottenere una sostanziale riduzione dei rischi di catastrofi e mitigare le conseguenze delle stesse.

Concetti chiave

REDI è un consorzio di ricerca, innovazione e formazione. La sua missione è contribuire alla ricerca applicata interdisciplinare per migliorare la risposta, la velocità di recupero e la preparazione delle comunità ai disastri. L’approccio pragmatico di una “conoscenza per l’azione” implica un forte impegno a porre la conoscenza e l’innovazione in un circolo virtuoso che proceda in maniera continuativa e senza intoppi, cosicché l’avanzamento della scienza e il progresso tecnologico si alimentino reciprocamente per massimizzare i loro rispettivi impatti, incluso naturalmente quello a livello sociale.

REDI è fondato e costituito da una partnership aperta di istituti di ricerca e universitari italiani ed europei, che svolgono studi all’avanguardia nel settore, con l’obiettivo di creare un hub internazionale dove si sviluppino metodi innovativi, in collaborazione con i cittadini, le comunità e tutti i soggetti rilevanti (stakeholders), per la co-progettazione e la realizzazione di soluzioni per la riduzione del rischio di catastrofi, nonché per la mitigazione delle loro possibili conseguenze.

L’esperienza ricavata dai recenti terremoti in Italia, ha messo in luce la necessità di adottare un approccio olistico nei confronti dei disastri naturali, della riduzione del rischio e della mitigazione dei loro effetti. Un tale approccio non è certo privo di sfide. Le decisioni dovranno derivare da solide e sostenibili fondamenta politiche, economiche, sociali, culturali e ambientali, ed essere integrate in altrettanto solide politiche di sviluppo.

REDI ambisce a far incontrare la domanda e l’offerta di “conoscenze per l’azione”, nello sconfinato campo della riduzione del rischio derivante dai disastri naturali, sfruttando le competenze delle istituzioni partner per rispondere a tale domanda, e rafforzando la resilienza alle catastrofi basata, in primo luogo, sul coinvolgimento delle comunità.

Toolkit

Strumentale al raggiungimento degli obiettivi di REDI è un programma di dottorato di ricerca ad alta intensità e impatto. Per ogni ciclo di programmazione triennale, dopo un’ampia condivisione e consultazione con le comunità interessate, un team di leading scientists, in collaborazione con il Comitato Direttivo, identifica due tematiche su cui focalizzare tre programmi di dottorato che siano internazionali, interdisciplinari e intersettoriali. Relativamente al primo triennio, le parole chiave per individuare le due tematiche sono le seguenti: preparedness e prevention.

Inoltre, REDI:

  • offre corsi complementari e brevi periodi di studio (3-6 mesi) per studenti di laurea magistrale o specialistica;
  • accoglie ricercatori in visita e altri ospiti;
  • offre opportunità di ricerca applicata a ricercatori junior e senior, in collaborazione con altri centri di eccellenza in Italia, in Europa e nel mondo;
  • promuove il dialogo con le diverse categorie dei professionisti e fornisce loro formazione pratica, con speciale attenzione ai singoli attori e alle PMI.

Infine, in collaborazione con i decisori politici e i membri delle comunità, REDI incoraggia e sviluppa attività di promozione, informazione e sensibilizzazione, con lo scopo di coinvolgere la società non soltanto nelle fasi finali, ma sin dall’inizio del processo di innovazione sociale e tecnologica. L’obiettivo di tale coinvolgimento, impegno e responsabilizzazione delle comunità, è quello di favorire l’accettazione pubblica e l’adozione condivisa di soluzioni e strumenti innovativi da parte dei governi locali e nazionali, delle agenzie e dipartimenti governativi, dei servizi di emergenza e delle comunità locali.

Cos’è REDI

REDI è un consorzio di ricerca formato da INGV, INFN, GSSI e UNICAM. La sua missione è contribuire alla ricerca applicata interdisciplinare, attraverso l’innovazione e la formazione, per migliorare la risposta, la velocità di recupero e la preparazione delle comunità ai disastri.
top
X